Corposo poemetto in sessanta paragrafi, o minitesti, delicatamente proposto nella immersione della parola che qui si impone come una prosa cadenzata dal ritmo. Ogni pagina si scolpisce singolarmente e il tutto si ricama in un colloquio interminabile, acceso verso problematiche ed illusioni, meraviglie ed attese, apparizioni e ricerche, sorprese ed inquietudini.
“siamo nati sulle rovine di un bordeline rosso fuoco/ meravigliosi aquiloni volanti compagni di giochi d’infanzia”, “ripensa legge si connette il flashback narra l’esistenza/ in streaming si affanna mascherato ritorna all’ovile/ eppure ricordo in pochi secondi lo so certo dimentico i nomi/ rimpiango l’infanzia per incanto inghiotto tutto…”
Policromatico tuffo in una valanga di metafore, molte delle quali di gravosa interpretazione, con il vortice di pensieri e di interrogativi, di illuminazioni e di stupori, di scontri e di memorie, di sospensioni e di evaporazioni, in una costruzione artistica che mette bene in luce il bagaglio culturale dell’autore.
Il poeta sembra interrogarsi intorno alla sua collocazione nel mondo quotidiano così come materia vivente e nel contempo come evaporazione filosofica del simbolo.
Nella polisemica valenza della rivelazione un particolare timbro si estende e si aggancia ad una probabile fattura lirica, che in concreto si annoda alla frase.
ANTONIO SPAGNUOLO
**Oronzo Liuzzi: “Un giorno adesso” – Ed. transeuropa – 2023 – pag. 64 – € 15,00
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