‘Nuvole coraggiose’ percorrono il cielo tra Ancona, l’Inghilterra, l’India e la Thailandia. Non portano pioggia, ma pensieri, emozioni idee, esperienze, sentimenti. Portano vita, insomma. Quella dell’anconetano Raffaele Solitario. Un grande viaggiatore, questo è chiaro. E un grande scrittore. Questo apparirà chiaro a chi leggerà il suo romanzo (‘Nuvole coraggiose’, appunto, edito da Transeuropa). E’ il primo, ma dal livello della scrittura non sembrerebbe. Un esordio folgorante. La copertina è quanto di più spoglio e ‘anonimo’ si possa immaginare. Il contrario di quello che segue (mai giudicare un libro dalla copertina…). “Racconto la mia vita, e un percorso che ho intrapreso, magari anche per ispirare altri a farne uno simile, senza pretendere di avere soluzioni per tutti”, spiega l’autore.
“Ho lasciato Ancona nel 1998, per andare alla ricerca di qualcosa di diverso, di un altro modo di vivere, di un posto dove essere più felice, perché mi sentivo insoddisfatto. In Inghilterra ho fatto lavori un po’ sgangherati e sottopagati. Poi sono andato in India, un luogo ricco di spiritualità e vitalità, ma anche un inferno, dove tanti non hanno niente, dove incontri persone senza braccia, senza gambe, buttate lì per terra. Io ero un privilegiato. Ho cercato di usare questo privilegio in modo saggio”.
Inizia così il racconto di un’esperienza fatta di ritiri spirituali e incontri con gente ‘stramba’, di gioia e dolore, fango e cielo, poesia e miseria. L’autore si muove tra profondità e ‘leggerezza’ con rara maestria. Uno dei racconti in cui è suddiviso il romanzo (“una scelta fatta per rendere la lettura più scorrevole e accessibile”) si intitola non a caso ‘Senza perdere la leggerezza’. Cosa non facile, visti i temi che Solitario affronta. E non solo riguardo all’India. La prima parte, che descrive il lavoro svolto in una casa di riposo inglese, è a tratti straziante nel ritrarre volti, corpi e drammi di anziani abbandonati all’attesa della morte. Ma anche qui appaiono barlumi di umanità, che la naturale empatia dello scrittore coglie come fossero piccoli oggetti preziosi. Nel libro abbondano le citazioni di libri, canzoni, poesie. “E’ per la voglia di ‘connettermi’ con quante più persone possibile. Anche gli insegnamenti buddhisti ho cercato di trasmetterli in modo semplice. La vita è sofferenza, ma esiste un percorso che porta alla sua fine. Un messaggio di speranza”.
Fonte: Il Resto del Carlino, 14 Febbraio 2024
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato sulle ultime pubblicazioni e sulle promozioni!