Descrizione
Il pensiero di Carl Gustav Jung s’innalza alle vette più alte dello spirito ove albergano simbologie ermetiche e gli stadi ultimi del processo d’individuazione. Una risalita che in realtà è anche un precipitare negli abissi della mente.
Jung diede molto spazio alla dimensione mitologica e religiosa, considerandola secondo un profilo fenomenologico. Aveva fatto propria la lezione di Husserl sull’intenzionalità di ogni atto psichico, inteso come autentico vissuto personale. Nonostante la laurea in medicina e la specializzazione in psichiatria, Jung si interessò ai fenomeni occulti e allo spiritismo, influenzato dalla famiglia materna. Lesse i libri di Johann Zöllner, un astrofisico, e del chimico William Crookes, entrambi studiosi di fenomeni spiritici. Durante gli anni universitari fu membro della confraternita di Zofingia in cui si distinse per le sue critiche alle scienze esatte. Fu affascinato dalle dottrine del medico veggente Justinus Kerner e del filosofo chiaroveggente Emanuel Swedenborg. Dopo il lungo periodo del suo ‘confronto con l’inconscio’ sviluppò la ‘psicologia analitica’ e nel 1933, dopo la presa del potere di Hitler, assunse l’incarico di Presidente della Società Generale Medica Sovranazionale di Psicoterapia. Analizzò anche la figura del dittatore e dello spirito nazista secondo la rete concettuale che aveva elaborato nel corso degli anni. Infine fece una parziale ammenda del suo coinvolgimento col regime hitleriano.
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