Descrizione
Se alle liriche de La grande mappa volessimo cercare unāequivalenza, questa sarebbe forse la nostra precarietĆ presente ā la condizione liquida e febbrile di questi anni insensati. Non tanto perchĆ© il mercato del lavoro ĆØ lāargomento esplicito di alcuni testi della raccolta; soprattutto perchĆ© chi parla si sente e scrive come un individuo senza padri nĆ© fratelli, abituato a divorare e a divorarsi, con il corpo esposto alla violenza latente di una quotidianitĆ che mescola i vivi e i dissepolti, āi desideri e il loro esatto contrarioā ā e che non sa piĆ¹ immaginare un altrove. Arcaico come una necropoli e dispersivo come un ipermercato, questo mondo ha digerito lāingiustizia e lāha completamente assimilata, portandola dalla sfera pubblica al cuore stesso di tutti i rapporti umani: Ā«Esseri | che mangiano ed esseri |che chiedono di essere mangiatiĀ». (Gianluigi Simonetti)
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