Descrizione
Pallido come chi giace all’ombra di Parnaso. Pallido come chi veglia la notte al lume di un cero. Pietra come strumento del fuoco e della risonanza. Pietra come poesia, solitaria forma cristallina. Ci si richiama alle pietre che cantano e che tuoneranno. Al canto come legame erratico tra la psiche e il cosmo. E immutato, nell’asse del suo andirivieni, è il silenzio. Ci si richiama al canto che intreccia il macrocosmo con il microcosmo. La lingua del sì e della lode è il suo ordito, sul cui orlo è una soglia, la soglia col silenzio.
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