Descrizione
Cosa significa lasciare la propria patria, la lingua, gli affetti, la scuola, una rete di relazioni fittissima e partire per destinazione ignota, inseguendo i desideri e le paure del padre in una terra straniera? A soli sei anni, la protagonista di questa vicenda affronta una burrascosa attraversata in mare dall’Albania all’Italia e deve, insieme alla madre – maestra di pianoforte e concertista –, ricominciare tutto daccapo, inventarsi un’esistenza da zero. Ci riusciranno, a prezzo di enormi sacrifici, ingaggiando una lotta col destino che sembra non avere mai fine: ogni volta che un traguardo è raggiunto, la sorte presenta nuovi ostacoli da superare. I passaggi di questa lotta per la sopravvivenza diventano il tentativo, per Eldis, di capire chi è o chi è diventata, di costruire la sua identità di adulta e di cittadina del mondo, affrontando prove sempre più grandi, compresa la perdita delle persone più care e il naufragio dei suoi desideri: uno su tutti, quello di avere un figlio dalla persona che ama. In questo romanzo di impianto autobiografico, Eldis Jubani racconta le vicissitudini di un’immigrata irregolare ma anche l’irregolarità di una condizione comune a molte donne, quella di dover legare un fatto naturale come la gravidanza ai progressi della scienza medica. Una vicenda di promesse non mantenute o mantenute a fatica, di false (ri)partenze e di nuovi inizi che segnano l’irriducibile differenza del destino di ognuno, ma anche la scoperta che lo scopo del viaggio, alla fine, non è conquistare una meta, ma attraversare tutti i passaggi, anche i più drammatici, col coraggio e la forza buona, contagiosa, di una grandissima dignità umana e di una incontenibile fiducia nel prossimo come nelle proprie capacità di adattamento.
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