Descrizione
STAZIONE CENTRALE – dramma in due atti
Intorno a una bancarella davanti alla stazione centrale di una grande città come tante nel mondo, cinque persone vivono il loro inferno quotidiano. Lijing, una sex worker; Vito, un barbone ex prete; Bruno, un giovane spacciatore; Lindo, il boss, ed Endrit, suo assistente, sfruttatori spietati. L’amore imprevisto di Bruno per Oltijiana, adescata con la promessa di un lavoro stagionale e destinata alle notti brave di uomini perbene, rompe l’equilibrio e innesca la tragedia. La storia raccontata dimostra che la schiavitù della prostituzione è sotto i nostri occhi, ma ci torna comodo non vederla. L’analisi sociologica del problema è nitida senza sbavature sentimentali né pietismi né cedimenti alla volgarità. L’amore è un sentimento primigenio che sboccia nonostante tutto a dimostrazione che l’uomo è un essere complesso fatto di infiniti chiaroscuri.
TRE MINUTI ALLE QUATTRO – sarabanda per atto unico
Mancano tre minuti alle quattro di un gelido giovedì d’inverno. Gasparo, un sessantenne, si sta suicidando. La realtà si deforma, i suoi pensieri si amplificano, si contraggono in una sarabanda infernale di paure, disperazione e pentimento, mentre una seducente Madame M volteggia frenetica. Ma, alla fine, tutto potrebbe essere soltanto un incubo destinato a svanire con le luci dell’alba nascente. Il lettore /spettatore ha un solo indizio per capirlo.
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