Ne Il bel tempo, la nuova raccolta poetica di Luisa Pianzola edita da Transeuropa, si assiste all’affermarsi di una scrittura capace di stare dentro la realtà del mondo; ma qui, più che in Cannillo, sembra prevalere la consapevolezza amara di una storia orfana di un qualsiasi destino buono. L’angolazione dello sguardo della poetessa arriva, per sua stessa ammissione, a una sorta di gelido sarcasmo nei confronti di ciò che nel mondo sembra continuamente sfaldarsi. Anche nei rapporti, negli amori “Alla fine non risulta costruito quasi niente”.
La conclusione qui è allora la resa ad un tempo del cui senso e del cui segreto non si è capaci di impossessarsi. “Sotto, la verità./ Più sotto, la verità” dice la poetessa: ma più che una certezza capace di trasformarsi in un’energia nuova, questa appare come una consapevolezza che non sa smuovere il mondo, chiuso dentro la sua nuvola di insignificanza, dentro il suo rotolare verso lo spegnimento finale.
Articolo di Corrado Bagnoli su Il sussidiario, 5 Settembre 2024
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