Gli imperi tremano

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Note sull'autore

Descrizione

Traduzione di Francesco Annicchiarico

Immaginate che l’Unione Sovietica non sia crollata. Immaginate che invece il suo impero totalitario sia vivo e vegeto, e tenga nella sua morsa popoli e paesi dell’Est Europa. Tra questi paesi c’è la Polonia, impegnata da decenni in una lotta di Resistenza che non disdegna veri e propri atti di terrorismo sanguinario.
A guidare l’Esercito Polacco di Liberazione c’è lui, l’inafferrabile Xavras Wyżryn, comandante spietato e visionario che sogna di portare una bomba atomica nel cuore di Mosca, per detonarla e vendicarsi di decenni di soprusi.
Ian Smith, reporter di guerra statunitense, viene spedito in Polonia sulle tracce di Xavras per strappargli un’intervista, forse l’ultima. Smith attraverserà una terra dilaniata dalla guerra, abitata da mutanti figli dei bombardamenti atomici, e conoscerà finalmente il comandante, seguendolo come un’ombra nella guerriglia.
Ma dove sta il bene, dove il male in una guerra che trucida uomini, donne e bambini da entrambe le parti, dove la lotta armata è disposta a sacrificare tutto per un futuro lontano di libertà, un futuro che per ora è soltanto il profilo sfuggente di una premonizione, l’ombra sognata di un’utopia? O forse è solo umana, disperata vendetta?
Un romanzo che reinventa la Storia in nome della fantascienza. Il racconto di tutte le guerre di liberazione, di ogni atto di terrorismo. La storia della ricerca della libertà, attraverso la violenza, il destino e, soprattutto, la volontà.

Citazione
«Stammi a sentire, Smith, non me ne frega un cazzo di come farai, ma devi essere la sua ombra, non mollarlo di un solo passo, devi tenerlo a fuoco per tutta la battaglia, prendi il suo viso, prendilo con il fuoco sullo sfondo, con quelli che sparano sullo sfondo, con quelli che muoiono sullo sfondo, prendilo con le armi in mano, e quando dà degli ordini, e urla ai soldati, e quando siede, e quando corre, e quando dorme, e quando attacca, e quando scappa, e quando vince, e quando perde, e quando muore, guai a te, Smith, guai a te se ti fai scappare il momento della sua morte, la sua morte appartiene a noi, tu devi riprenderla; perciò che non ti venga in mente di morire prima. Mi senti, Smith? Mi senti?…»

Purtroppo, solo l’opera di esordio di Dukaj è stata tradotta. Se qualcuno dei nostri lettori conosce un editore, è cordialmente pregato di assillarlo.

The Economist
Brillante fantascienza di nuova generazione, che pone domande su un mondo possibile e quantomai reale.
Wysokie Obcasy
Jacek Dukaj è un creatore universale.
Tygodnik Powszechny

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