Descrizione
Nellāepoca delle masse, Ā«chi decide gli eventi storici non sono gli statisti, i diplomatici e i generali, bensƬ i martiriĀ». Rievocando questa affermazione di Sƶren Kierkegaard, Carl Schmitt aggiunge al suo postulato decisionista unāinteressante suggestione: al sovrano che decide sullo stato dāeccezione fa da sfondo il martire. La particolare relazione tra potere e patire, oggetto del presente volume, scopre la centralitĆ della vittima reale nella fondazione politica e simbolica, chiamando in causa la teoria sacrificale di matrice girardiana secondo cui allāorigine di tutte le culture umane vi ĆØ un linciaggio spontaneo, che il mito arcaico riprende e il sacrificio cristiano rivela nella figura di GesĆ¹ Cristo e dei primi santi della devozione cristiana. I martiri, scrive Girard, Ā«moltiplicano le rivelazioni della violenza fondatriceĀ».
Nelle dinamiche sacrali che alimentano gli ordini politico-culturali, il martirio recupera, riassume e riscatta il Ā«sacro arcaicoĀ» presente sullo sfondo del potere legittimato da Dio, dalla ragione, dal popolo. Il ruolo fondativo del martirio, cosƬ inteso, trova conferma su piĆ¹ livelli ermeneutici: architetture, narrazioni, immagini, tra Oriente e Occidente.
Solamente clienti che hanno effettuato l'accesso ed hanno acquistato questo prodotto possono lasciare una recensione.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.