Descrizione
Nella struttura narrante delle sue poesie, Febbo lascia che le parole affluiscano leggere – nell’accezione più positiva del termine – sul foglio, che s’imprime di voglie, di sentimenti. Febbo, consapevole del suo Io di giovane uomo maturo, trova anche spazio – attraverso un’attenta introspezione – per la fragilità, che tende a coccolare come fosse una delle forze più belle possedute dall’umanità.
I versi danno spazio anche all’universo femminile, che l’autore vede come il più bello e, al tempo stesso, il più sofferto dell’intera esistenza umana. Ma il vero collante dell’intera silloge sono i ricordi, i sapori e le sensazioni passate o presenti di un vivere che tende a rimarcare il diritto alla libertà.
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