Descrizione
Un mondo in cui non c’è divisione tra buoni e cattivi ma solo tra fortunati e meno fortunati, in cui anche i crimini sono giustificati e lo stesso protagonista compie atti di una violenza inaudita, mentre cresce in noi la sensazione di leggere non la vicenda di un singolo ma la storia di tutti i clandestini, di tutti gli apolidi, di tutti i diseredati della terra.
«Ecco un romanzo ad altissima tensione. Affannoso, violento, a tratti insostenibile: una sorta di allegoria della violenza, di tutte le violenze del mondo. […] Trans conferma lo stupefacente talento di questo scrittore di origine ceca, esiliato in Francia da una ventina d’anni. […] Riuscire a far vedere, sentire, vomitare, la violenza e l’ingiustizia del mondo; dipingere un affresco implacabile delle nuove realtà planetarie attuali e future. Realista e visionario insieme, Hak propone una scrittura della sensazione e dell’immagine che non trova equivalenti nella letteratura contemporanea.»
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